giovedì 27 febbraio 2014

LINFOTAPING

Linfotaping 

Per "Linfotaping" si intende l’applicazione sulla cute di un particolare nastro adesivo, avente peculiari caratteristiche, al fine di conseguire un effetto drenante
.
Con questo termine si indica altresì l’utilizzo della tecnica denominata "Taping neuromuscolare" (TNM) in ambito linfologico.
Tape è il vocabolo inglese che traduce il sostantivo italiano "cerotto"; infatti questa metodica si basa sull’utilizzazione di un cerotto in tessuto (cotone) adesivo, che viene applicato sulla cute pulita e (almeno parzialmente) depilata.

E’ importante sottolineare che il TNM non è impregnato e, di conseguenza, non rilascia, nessuna sostanza o farmaco, ma stimola i naturali processi di guarigione dell’organismo, agendo per effetto meccanico. D’altra parte, il TNM può, per certi aspetti, avere funzioni simili ad un bendaggio, senza peraltro dar luogo ad una compressione: infatti "sostiene" senza "comprimere ", rafforza, stabilizza e "contiene" senza "limitare" l’escursione articolare.

Il TNM viene applicato lungo un percorso ben preciso, muscolare, tendineo o cutaneo secondo i fisiologici deflussi linfatici, al fine di "creare spazio" a livello interstiziale.

La tecnica del TNM nacque nel 1978 sulla base di una semplice ma geniale intuizione del chiropratico giapponese Kenzo Kase, il quale applicò un cerotto su un muscolo, ottenendo un miglioramento della prestazione dello stesso, partendo dal presupposto di utilizzare la possibilità di assistenza "esterna" alla muscolatura, realizzata tramite un nastro adesivo che ottimizzava il funzionamento del muscolo stesso.

La tecnica è semplice, ma efficace; e si esplica attraverso 2 aspetti:

1. il ( corretto ) metodo di applicazione
2. l’utilizzo di un nastro adesivo avente caratteristiche ben precise.

Linfedema al dorso in paziente mastectomizzata

Molteplici possono essere gli obiettivi che si vogliono conseguire con l’ utilizzo del TNM.:

decompressione della cute (ad es. in caso di una cicatrice con retrazione)
decompressione del sistema Nervoso (ad es. in caso di lombo sciatalgia)
decompressione della muscolatura (per es. in caso di contratture muscolari)
decompressione del sistema linfatico (ad es. in caso di edema)
decompressione del sistema circolatorio sanguigno (per es. in presenza di un ematoma)
decompressione e / o stabilizzazione delle strutture tendinee e legamentose (per disinfiammare e decongestionare)
decompressione delle articolazioni
sostegno della muscolatura, per aumentarne potenza e stabilità
stabilizzazione delle articolazioni.

L’utilizzo del TNM nell’ambito linfologico risale al 2000 e si rifà sempre al presupposto di utilizzare un’assistenza esterna ai sistemi vascolari linfatico e circolatorio per migliorarne il funzionamento.

Il Linfotaping garantisce libertà di movimento, ben si combina con altre tecniche (come il Linfodrenaggio manuale secondo Vodder), esplica un effetto drenante 24 ore su 24, si può utilizzare nell’ambito riabilitativo anche durante la fase acuta, si applica sopra e lungo il decorso delle vie linfatiche incrementandone il funzionamento, si attiva con il movimento e previene un’eccessiva congestione.

Il tape può essere lasciato in loco per 4 / 5 giorni fino ad un massimo di una settimana; è generalmente ben tollerato, di rado provoca reazioni, come prurito e/o arrossamento, dovuti all’ostruzione dei pori: in tal caso è sufficiente rimuoverlo.

Pur potendolo considerare una tecnica di bendaggio, questo nuovo approccio terapeutico non dà compressione di cute, fasce o muscoli e, di conseguenza, non limita o riduce il movimento, né ostacola il fisiologico defluire di sangue e linfa.

Il TNM svolge effetto drenante e, al tempo stesso, analgesico.
La sua efficacia è attivata dal movimento, che "fa grinzare" il cerotto.Le grinze, associate alla particolare maniera "ad onde" in cui la colla è spalmata sul tape, producono circonvoluzioni ed inducono un effetto di decompressione della cute e delle strutture vascolari che in essa si trovano, migliorando il microcircolo e stimolando i meccanorecettori recettori del contatto), antagonisti dei nocicettori ( recettori del dolore ).

Secondo la teoria del cancello (o Gate Control, Melzak e Wall, 1966) la stimolazione dei meccanorecettori di una zone dolente esercita un effetto inibitore sulla trasmissione del dolore, arrestandola (o inibendola parzialmente, nel caso il dolore sia molto marcato) a livello del midollo spinale ed impedendole così di pervenire a livello cerebrale, dove il dolore diventa cosciente.

I microscopici sollevamenti della pelle prodotti dal tape riducono la pressione interstiziale e permettono alla linfa di fluire più liberamente.

L’utilizzo del Linfotaping in Riabilitazione mira a:

migliorare la circolazione sanguigna e linfatica
drenare le congestioni
rimuovere l’accumulo di carico di pertinenza linfatica presente nel tessuto interstiziale
ridurre l’infiammazione ed il calore
ridurre il dolore cutaneo e muscolare
ridurre l’affaticamento della muscolatura, grazie alla rimozione degli accumuli di acido lattico e di tossine in essa presenti
ridurre gli edemi
facilitare il drenaggio degli ematomi
ammorbidire le zone fibrotiche
incrementare la libertà di movimento e l’ampiezza articolare.

CARATTERISTICHE DEL TAPE
Il tape è costituito da fibre di cotone associate a fibre elastiche; è estensibile solo in lunghezza; ha spessore ed elasticità simili a quelli della pelle; si lascia estendere fino a circa il 40% della sua lunghezza ed è preteso sulla carta di circa il 10%; resiste all’acqua; esplica un’efficacia costante per tutto il tempo in cui resta applicato; non rilascia alcuna sostanza; non lascia residui; agisce per effetto biomeccanico; non ostacola la traspirabilità cutanea; è adesivo grazie alla presenza di una colla acrilica, anallergica e sensibile al calore; non contiene lattice; esiste in diversi colori.

FORME
Il tape può essere tagliato in svariate forme, in genere le più adatte all’utilizzo in ambito linfatico sono quelle a più braccia (X, Y o ventaglio), poiché tanto più sottili sono le strisce (e quindi, tanto minore la cosiddetta "presenza" del tape), tanto maggiore sarà l’effetto drenante e di decompressione a livello cutaneo.
La possibilità di utilizzare varie forme permette l’ideale adattamento alle diverse parti del corpo, anche in presenza di piccole articolazioni o di salienze ossee.

APPLICAZIONE
L’ancoraggio del tape non deve mai essere applicato sulle stazioni linfonodali poiché genererebbe una certa compressione, ma al di sopra di esse al fine di ottenere una sorta di effetto di suzione verso la stazione linfatica tributaria della zona in oggetto.

Alle estremità non si deve esercitare nessuna trazione.

Per aumentare l’aderenza è consigliabile arrotondare i margini e ridurre al minimo indispensabile il contatto con il lato adesivo da parte delle dita di chi lo applica.

La cute del paziente sarà asciutta e pulita, possibilmente depilata e detersa senza l’uso di alcool.

Nell’ambito linfatico, solitamente si deve procedere all’applicazione posizionando la zone interessata in massimo allungamento muscolare ( naturalmente rispettando i limiti fisiologici e la possibilità di escursione articolare del paziente ) o, dove questo non sia possibile, trazionando la pelle in direzione opposta rispetto alla direzione di applicazione del cerotto.

Il tape esercita un’azione traente sulla cute e sulle fibre collagene in essa presenti, tali fibre sono in relazione con le fibrille di ancoraggio che mantengono pervio il lume dei capillari linfatici. Ne deriva lo scostarsi delle cellule endoteliali che costituiscono la parete degli stessi ed il conseguente ingresso del carico di pertinenza linfatica nel sistema linfatico.

E’ ottimo anche l’effetto sulle cicatrici, sia in presenza di ipertrofia e cheloidi, che in caso di cicatrici particolarmente infossate, anche in presenza di aderenze e retrazioni
Singolarmente o in associazione con il Linfodrenaggio manuale e la Terapia di decongestione complessa (TCD ), il Linfotaping si usa:

in presenza di linfedema al tronco, specie nella riabilitazione post-mastectomia e comunque per avere un buon effetto drenante in casi particolarmente "difficili", ove siano state interrotte le fisiologiche vie di deflusso linfatico e si debbano utilizzare percorsi linfatici secondari.
in pazienti ricoverati o allettati, nei quali la prolungata immobilità provoca, tra l’altro, deficit della pompa ausiliaria rappresentata dalla contrazione muscolare durante il movimento. Il TNM riduce la pressione sulle stazioni linfonodali velocizzando la rimozione di edemi.
nella fase post operatoria degli interventi di chirurgia anche estetica al viso o al corpo
nella fase post – traumatica per drenare più rapidamente edemi, ecchimosi, ematomi.

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