giovedì 27 febbraio 2014

LINFOTAPING

Linfotaping 

Per "Linfotaping" si intende l’applicazione sulla cute di un particolare nastro adesivo, avente peculiari caratteristiche, al fine di conseguire un effetto drenante
.
Con questo termine si indica altresì l’utilizzo della tecnica denominata "Taping neuromuscolare" (TNM) in ambito linfologico.
Tape è il vocabolo inglese che traduce il sostantivo italiano "cerotto"; infatti questa metodica si basa sull’utilizzazione di un cerotto in tessuto (cotone) adesivo, che viene applicato sulla cute pulita e (almeno parzialmente) depilata.

E’ importante sottolineare che il TNM non è impregnato e, di conseguenza, non rilascia, nessuna sostanza o farmaco, ma stimola i naturali processi di guarigione dell’organismo, agendo per effetto meccanico. D’altra parte, il TNM può, per certi aspetti, avere funzioni simili ad un bendaggio, senza peraltro dar luogo ad una compressione: infatti "sostiene" senza "comprimere ", rafforza, stabilizza e "contiene" senza "limitare" l’escursione articolare.

Il TNM viene applicato lungo un percorso ben preciso, muscolare, tendineo o cutaneo secondo i fisiologici deflussi linfatici, al fine di "creare spazio" a livello interstiziale.

La tecnica del TNM nacque nel 1978 sulla base di una semplice ma geniale intuizione del chiropratico giapponese Kenzo Kase, il quale applicò un cerotto su un muscolo, ottenendo un miglioramento della prestazione dello stesso, partendo dal presupposto di utilizzare la possibilità di assistenza "esterna" alla muscolatura, realizzata tramite un nastro adesivo che ottimizzava il funzionamento del muscolo stesso.

La tecnica è semplice, ma efficace; e si esplica attraverso 2 aspetti:

1. il ( corretto ) metodo di applicazione
2. l’utilizzo di un nastro adesivo avente caratteristiche ben precise.

Linfedema al dorso in paziente mastectomizzata

Molteplici possono essere gli obiettivi che si vogliono conseguire con l’ utilizzo del TNM.:

decompressione della cute (ad es. in caso di una cicatrice con retrazione)
decompressione del sistema Nervoso (ad es. in caso di lombo sciatalgia)
decompressione della muscolatura (per es. in caso di contratture muscolari)
decompressione del sistema linfatico (ad es. in caso di edema)
decompressione del sistema circolatorio sanguigno (per es. in presenza di un ematoma)
decompressione e / o stabilizzazione delle strutture tendinee e legamentose (per disinfiammare e decongestionare)
decompressione delle articolazioni
sostegno della muscolatura, per aumentarne potenza e stabilità
stabilizzazione delle articolazioni.

L’utilizzo del TNM nell’ambito linfologico risale al 2000 e si rifà sempre al presupposto di utilizzare un’assistenza esterna ai sistemi vascolari linfatico e circolatorio per migliorarne il funzionamento.

Il Linfotaping garantisce libertà di movimento, ben si combina con altre tecniche (come il Linfodrenaggio manuale secondo Vodder), esplica un effetto drenante 24 ore su 24, si può utilizzare nell’ambito riabilitativo anche durante la fase acuta, si applica sopra e lungo il decorso delle vie linfatiche incrementandone il funzionamento, si attiva con il movimento e previene un’eccessiva congestione.

Il tape può essere lasciato in loco per 4 / 5 giorni fino ad un massimo di una settimana; è generalmente ben tollerato, di rado provoca reazioni, come prurito e/o arrossamento, dovuti all’ostruzione dei pori: in tal caso è sufficiente rimuoverlo.

Pur potendolo considerare una tecnica di bendaggio, questo nuovo approccio terapeutico non dà compressione di cute, fasce o muscoli e, di conseguenza, non limita o riduce il movimento, né ostacola il fisiologico defluire di sangue e linfa.

Il TNM svolge effetto drenante e, al tempo stesso, analgesico.
La sua efficacia è attivata dal movimento, che "fa grinzare" il cerotto.Le grinze, associate alla particolare maniera "ad onde" in cui la colla è spalmata sul tape, producono circonvoluzioni ed inducono un effetto di decompressione della cute e delle strutture vascolari che in essa si trovano, migliorando il microcircolo e stimolando i meccanorecettori recettori del contatto), antagonisti dei nocicettori ( recettori del dolore ).

Secondo la teoria del cancello (o Gate Control, Melzak e Wall, 1966) la stimolazione dei meccanorecettori di una zone dolente esercita un effetto inibitore sulla trasmissione del dolore, arrestandola (o inibendola parzialmente, nel caso il dolore sia molto marcato) a livello del midollo spinale ed impedendole così di pervenire a livello cerebrale, dove il dolore diventa cosciente.

I microscopici sollevamenti della pelle prodotti dal tape riducono la pressione interstiziale e permettono alla linfa di fluire più liberamente.

L’utilizzo del Linfotaping in Riabilitazione mira a:

migliorare la circolazione sanguigna e linfatica
drenare le congestioni
rimuovere l’accumulo di carico di pertinenza linfatica presente nel tessuto interstiziale
ridurre l’infiammazione ed il calore
ridurre il dolore cutaneo e muscolare
ridurre l’affaticamento della muscolatura, grazie alla rimozione degli accumuli di acido lattico e di tossine in essa presenti
ridurre gli edemi
facilitare il drenaggio degli ematomi
ammorbidire le zone fibrotiche
incrementare la libertà di movimento e l’ampiezza articolare.

CARATTERISTICHE DEL TAPE
Il tape è costituito da fibre di cotone associate a fibre elastiche; è estensibile solo in lunghezza; ha spessore ed elasticità simili a quelli della pelle; si lascia estendere fino a circa il 40% della sua lunghezza ed è preteso sulla carta di circa il 10%; resiste all’acqua; esplica un’efficacia costante per tutto il tempo in cui resta applicato; non rilascia alcuna sostanza; non lascia residui; agisce per effetto biomeccanico; non ostacola la traspirabilità cutanea; è adesivo grazie alla presenza di una colla acrilica, anallergica e sensibile al calore; non contiene lattice; esiste in diversi colori.

FORME
Il tape può essere tagliato in svariate forme, in genere le più adatte all’utilizzo in ambito linfatico sono quelle a più braccia (X, Y o ventaglio), poiché tanto più sottili sono le strisce (e quindi, tanto minore la cosiddetta "presenza" del tape), tanto maggiore sarà l’effetto drenante e di decompressione a livello cutaneo.
La possibilità di utilizzare varie forme permette l’ideale adattamento alle diverse parti del corpo, anche in presenza di piccole articolazioni o di salienze ossee.

APPLICAZIONE
L’ancoraggio del tape non deve mai essere applicato sulle stazioni linfonodali poiché genererebbe una certa compressione, ma al di sopra di esse al fine di ottenere una sorta di effetto di suzione verso la stazione linfatica tributaria della zona in oggetto.

Alle estremità non si deve esercitare nessuna trazione.

Per aumentare l’aderenza è consigliabile arrotondare i margini e ridurre al minimo indispensabile il contatto con il lato adesivo da parte delle dita di chi lo applica.

La cute del paziente sarà asciutta e pulita, possibilmente depilata e detersa senza l’uso di alcool.

Nell’ambito linfatico, solitamente si deve procedere all’applicazione posizionando la zone interessata in massimo allungamento muscolare ( naturalmente rispettando i limiti fisiologici e la possibilità di escursione articolare del paziente ) o, dove questo non sia possibile, trazionando la pelle in direzione opposta rispetto alla direzione di applicazione del cerotto.

Il tape esercita un’azione traente sulla cute e sulle fibre collagene in essa presenti, tali fibre sono in relazione con le fibrille di ancoraggio che mantengono pervio il lume dei capillari linfatici. Ne deriva lo scostarsi delle cellule endoteliali che costituiscono la parete degli stessi ed il conseguente ingresso del carico di pertinenza linfatica nel sistema linfatico.

E’ ottimo anche l’effetto sulle cicatrici, sia in presenza di ipertrofia e cheloidi, che in caso di cicatrici particolarmente infossate, anche in presenza di aderenze e retrazioni
Singolarmente o in associazione con il Linfodrenaggio manuale e la Terapia di decongestione complessa (TCD ), il Linfotaping si usa:

in presenza di linfedema al tronco, specie nella riabilitazione post-mastectomia e comunque per avere un buon effetto drenante in casi particolarmente "difficili", ove siano state interrotte le fisiologiche vie di deflusso linfatico e si debbano utilizzare percorsi linfatici secondari.
in pazienti ricoverati o allettati, nei quali la prolungata immobilità provoca, tra l’altro, deficit della pompa ausiliaria rappresentata dalla contrazione muscolare durante il movimento. Il TNM riduce la pressione sulle stazioni linfonodali velocizzando la rimozione di edemi.
nella fase post operatoria degli interventi di chirurgia anche estetica al viso o al corpo
nella fase post – traumatica per drenare più rapidamente edemi, ecchimosi, ematomi.

giovedì 6 febbraio 2014

Osteopatia e sciatalgia

Osteopatia e Sciatalgia

Sciatalgia o Sciatica è il termine medico utilizzato per descrivere quel dolore causato dalla compressione o irritazione del nervo sciatico o di una delle cinque radici spinali che danno origine al nervo sciatico. Il dolore è percepito nella colonna lombare, nel gluteo o in varie parti della gamba e del piede. Oltre al dolore, a volte intenso, possono essere presenti intorpidimento, debolezza muscolare, formicolii e difficoltà nel muovere o contrallare la gamba.
La sciatalgia è generalmente causata dalla compressione dei nervi L4, L5, S1, S2, S3 o del nervo sciatico stesso. Questa compressione può avvenire a causa di protrusione, ernia del disco, disallineamento delle vertebre, etc. L'infiammazione o la rottura del disco può essere dovuta ad un aumento di peso eccessivo, esercizi fisici ripetitivi, gravidanza, lesioni dei legamenti che circondano il disco, etc. Inoltre sintomi simili alla sciatalgia possono essere causati da compressioni periferiche del nervo, come la eccessiva tensione nel muscolo piriforme (sindrome del piriforme).
Trattamento Osteopatico per la Sciatalgia
Il trattamento osteopatico per la sciatalgia mira a ridurre la pressione e il gonfiore intorno al disco che a sua volta comprime la radice del nervo sciatico. Inoltre il trattamento aiuterà a ridurre l'eccessiva tensione di alcuni muscoli che possono comprimere ulteriormente il nervo sciatico.
L'osteopata potrà inoltre consigliare vari esercizi per permettere di mantere i benefici ottenuti nel tempo.

lunedì 3 febbraio 2014

TAPING NEUROMUSCOLARE

Il Taping Neuro muscolare viene usato per trattare diverse patologie tra le quali:

- edema con nodi linfatici
- edema con ridotta funzionalità dei linfonodi
- tessuti cicatriziali
- edema a seguito di operazioni chirurgiche
- edema a seguito di un trauma
- alluce valgo
- traumi costali
- strappi muscolari
- sindrome di Rett
- sclerosi multipla
- miglioramento delle contrazioni muscolari
- indebolimento ed affaticamento dei muscoli
- lesione dei muscoli
- rafforzamento di tendini lesionati
- per ridurre l’infiammazione muscolare
- migliorare la circolazione sanguigna
- migliorare il drenaggio linfatico
- risolvere numerosi problemi a carico delle articolazioni con notevole riduzione del dolore sia a carico dei muscoli che delle articolazioni
- aumento della circolazione sia sanguigna che linfatica
- aumenta la ROM
- elimina l’eventuale emorragia tra il muscolo e la pelle
- accelera la capacità del corpo di auto guarirsi
- patologie a livello del tendine quali il tendine di Achille e il tendine flessore dell’alluce
- problemi alla cartilagine
- disturbi al menisco
- borsiti
- lombalgie
- dolori alla cervicale

Pertanto Il Taping Neuro Muscolare ha più funzioni, ovvero quella muscolare, linfatica, articolare e sensitiva. Infatti è in grado di determinare il normale movimento dei diversi tessuti, quali il tessuto connettivo, rendendolo maggiormente elastico ed intervenendo sui movimenti tanto da riequilibrare la presenza di acqua e di GAG; le articolazioni, che vengono stimolare tanto da produrre una pressione al loro interno utile a creare liquido sinoviale ed elementi nutritivi e sostanziali per la cartilagine; i muscoli, che grazie alla tensione meccanica vengono rigenerati e rafforzati; i legamenti, che in seguito ai movimenti determinati dal bendaggio influiscono sulle loro qualità biomeccaniche e istologiche; i tendini, che a seguito di una maggior mobilizzazione ottengono una più elevata forza di tensione e di conseguenza diventano meno soggetti a possibili rotture

La tecnica Taping Neuro Muscolare, utilizza nastri elastici, di tipo standard o impermeabili, che non contengono fibra di lattice, ma sono fatti di puro cotone di elevata qualità con un tessuto a trama speciale che lascia traspirare la parte su cui vengono applicati, inoltre sono molto leggeri tanto che il loro spessore è simile a quello dell’epidermide. Il nastro si fissa grazie alla presenza di uno strato di adesivo che si attiva con il calore del corpo, permettendo l’eliminazione del sudore. Il tessuto molto raramente produce effetti di irritazione o allergie anche se questo viene utilizzato spesso e in modo continuativo. Altra caratteristica positiva è che il cerotto elastico non contiene alcun tipo di farmaco, pertanto viene mantenuto sulla parte da trattare anche per alcuni giorni consecutivi senza dare origine a nessun effetto collaterale.
Per intervenire su problemi linfatici, il nastro dopo essere stato applicato, darà origine
al movimento del corpo con il sollevamento della pelle effettuato con un sistema ondulatorio, quindi si asseconda e spesso si amplia lo stiramento o la contrazione creando un effetto pompa. In questo modo si ottiene un miglioramento della fluidità delle fibre presenti tra le cellule interstiziali, tra il tessuto endoteliale, dei linfangi e i filamenti del connettivo. Questa proceduta permette di perfezionare la circolazione linfatica riuscendo a renderla molto più scorrevole e fluida, permettendo così il trasporto della linfa lungo il flusso delle circolazione. Si otterrà in questo modo un drenaggio ininterrotto per tutto il tempo del trattamento, mentre il paziente potrà tranquillamente muoversi senza nessuna difficoltà.

giovedì 30 gennaio 2014

PERCHÉ CONSIGLIARE L’OSTEOPATIA IN GRAVIDANZA?

PERCHÉ CONSIGLIARE L’OSTEOPATIA IN GRAVIDANZA?

Il terreno, ossia l’utero prima e il pavimento pelvico poi, sono la componente determinante per lo sviluppo del feto e la sua successiva espulsione (parto).
Spesso ci si dimentica che il parto è un gesto di notevole atleticità per la donna e si deve calcolare sempre una componente di rischio!! Ma ciò non giustifica la sua eccessiva medicalizzazione. A mio avviso bastano certi piccoli accorgimenti quali: rimanere in forma fino al nono mese (guai poltrire davanti alla TV!!) ed essere seguiti da un osteopata qualificato, oltre a seguire i consigli delle ostetriche e dei ginecologi, per avere un parto il più naturale possibile.

Essendo dunque un gesto atletico a tutti gli effetti, necessita di una preparazione fisica e psicologica ottimale.

Spesso si pensa che il taglio cesareo sia il parto meno traumatico, ma ricordiamoci invece i rischi elevatissimi per mamma e bebè (5.3/10.000 quasi come per gli incidenti stradali annui) e il fatto che il bambino non subisce il naturale processo di spremitura, passando improvvisamente alla pressione atmosferica. Il cesareo è dunque un intervento a tutti gli effetti e va fatto, a mio avviso, nel momento in cui si evidenziano delle difficoltà per il nascituro o per la neo-mamma, altrimenti va il più possibile evitato!
Il passaggio della testa del bambino nel canale del parto è più che naturale, il cranio è strutturato in maniera da assecondare i movimenti di contrazione dell’utero grazie alla sua grande elasticità (vedi fontanelle).

Il pavimento pelvico invece, con la sua struttura complessa muscolare e fasciale, gioca un ruolo fondamentale nell’espulsione: deve cedere senza lacerarsi e permettere il naturale movimento di rotazione del bambino.

Le lacerazioni che avvengono sono dovute a rigidità o asimmetrie del bacino, causate, per esempio, da una banale caduta sugli sci avvenuta da bambina, o un incidente automobilistico, tutte cose che vengono trascurate ma che invece possono determinare una rigidità tale da rendere il passaggio del bambino difficoltoso (vedi per esempio i bambini yo-yo: questi bambini sono intrappolati nel canale del parto e vengono spinti contro una parete che non cede, determinando addirittura una loro risalita!).

Senza poi considerare le gravi conseguenza che si possono avere in seguito a lesioni del pavimento pelvico (perdite urinarie, incontinenza e spotting fecali, prolassi uterini, vescicali, rettali…) che comportano, per la donna, grave disagio.

L’OSTEOPATA COSA PUÒ FARE?

Riequilibrare tutta la struttura seguendo mensilmente la neo-mamma fino al giorno prima o stesso, del parto.
Ad esempio in Francia, l’osteopata è presente in sala parto in quanto agendo immediatamente sul sacro è in grado, con una rapida manovra, di risistemare la struttura, purtroppo in Italia le cose stanno diversamente, quindi niente osteopata in sala!!
Anche l’utero va preparato, infatti si consiglia di andare dall’osteopata ancora prima che la donna sia gravida, in quanto agendo per tempo, in poche sedute e con poco sforzo, si riesce a creare la situazione ottimale per una gravidanza serena e un parto naturale!



E DOPO CHE È AVVENUTO IL PARTO?

È sempre meglio trattare mamma e bebè dopo il parto, ripeto il parto è un gesto impegnativo per entrambi!! Una controllata non guasta mai! Fin da subito!
Le tecniche osteopatiche sono dolci e rispettose dei tessuti cedevoli del bambino, torsioni che si creano per via di una difficoltà durante il parto o semplicemente perché si sono create, si ripercuotono nel suo sviluppo equilibrato. Agendo per tempo si possono evitare situazioni fastidiose che una volta strutturate ci vogliono molte più sedute e più tempo per distendere e risolvere (mal di testa, tensioni unilaterali, coliche dell’infante, ecc).

lunedì 27 gennaio 2014

OSTEOPATIA VISCERALE

OSTEOPATIA VISCERALE Molte persone hanno sentito parlare dell’efficacia dell’approccio Osteopatico per il dolore ai muscoli e alle articolazioni per il dolore al rachide o al collo. Talvolta è necessario trattare alcune zone del vostro corpo che non hanno una relazione ovvia ai sintomi che voi sentite. Questa pagina vuole mostrare i diversi modi di trattare il vostro corpo usando le tecniche specifiche di Osteopatia Viscerale.Qualunque sia la condizione di salute che vi porta dal vostro Osteopata potrebbe avere anche una componente viscerale. Talvolta è necessario trattare alcune zone del vostro corpo che non hanno una relazione ovvia ai sintomi che voi sentite.LE VISCEREPer Viscere ci si riferisce agli organi e alle loro membrane soffici. Le Viscere hanno superfici scivolose e sono attaccate alle pareti delle cavità corporali e alla colonna vertebrale dai legamenti. Ogni volta che il vostro rachide si muove gli organi a esso attaccati devono per forza muoversi. Gli organi interni devono permettere al tronco di inchinarsi e girarsi e al diaframma di muoversi durante la respirazione. Gli organi si muovono in certe maniere, determinati dai legamenti che gli sostengono. Le aderenze e le tensioni possono alterare o restringere questi movimenti e stressare gli organi e la loro funzionalità. Se una vostra Viscera non è capace di muoversi opportunamente questa condizione creerà rigidezza o dolore in qualunque parte del vostro corpo. Se voi potete sentire qualche scricchiolio e sentire dolore in un movimento normale questo è un segno che voi siete a rischio. Quanto più tempo passa in questa condizione, tanto più grande sarà lo sforzo del vostro corpo.RESTRIZIONI VISCERALIVoi potete vedere le restrizioni viscerali riflesse nella vostra postura. Quando un organo non può più muoversi normalmente esso crea punti anormali di tensione che il vostro corpo ora deve spostare. Questo può succedere gradualmente e soltanto quando qualcuno vi racconta che non siete più in posizione eretta è il momento che vi rendete conto che siete irrigiditi e che alcuni movimenti vi sono difficili. Quando avete tensione nella parte anteriore del vostro corpo questo vi fa piegare in avanti. Quando la tensione è da un lato vi fa sentire girati verso quel lato. C’è un detto in Osteopatia Viscerale che dice che “il corpo aderisce alla lesione”. Questo significa che una persona sembrerà come se cercasse di avvolgersi intorno all’area tesa.PERCHE' QUESTO SUCCEDE?Ci sono vari modi in cui le restrizioni viscerali possono succedere:- Dopo una chirurgia, mentre una ferita guarisce questa può formare tese aree cicatriziali. La cicatrice può essere profonda, siccome ci vogliono mesi oppure un anno per formarsi, queste aree di tensione e aderenze spesso passano inosservate.- Infezioni da batteri o virus, quali polmonite o influenza possono danneggiare gli organi e le membrane a livello cellulare(pleuriti, pericarditi etc). I pazienti sono spesso stupiti durante il trattamento di Osteopatia Viscerale di sentire sensazioni che ricordano loro di quando sono stati ammalati tanto tempo prima.- Il Viscere può essere danneggiato, il vostro corpo subisce un trauma, ad esempio un tamponamento in macchina. Lo shock da cintura di sicurezza può attraversare il vostro petto e essere sentita nello stomaco, cuore e rene sinistro. - Voi potete essere nati con un organo danneggiato o con una condizione come la sclerodermia. Anche se tale condizione possa essere incurabile, cioè non trattabile, è comunque utile e possibile trattare altre aree per migliorare la vostra salute generale e aiutarvi a compensare più facilmente.

mercoledì 22 gennaio 2014

COMBATTERE LA SINUSITE CRONICA CON L'OSTEOPATIA

COMBATTERE LA SINUSITE CRONICA CON L'OSTEOPATIA

Con la stagione invernale arrivano le malattie da raffreddamento, l' origine può essere anche di tipo allergico. Per qualcuno però il raffreddore si trasforma piano piano in sinusite cronica determinando un grosso dolore alla fronte!

La sinusite cronica è un'infiammazione che provoca dolore e che è importante capire come combattere, può aumentare di volume e produrre secrezione e catarro creando il terreno fertile per un'infiammazione batterica, la quale si avverte con dolore pulsante, ma troppe volte è difficile sapere come farlo smettere.

La sinusite cronica si manifesta con dolore accompagnato da febbre e debolezza generale, la quale in presenza di tosse cronica si può trasformare anche in bronchite cronica, soprattutto nei bambini, soprattutto nelle forme di sinusite acuta dovuta principalmente ad un'infezione batterica, mentre nella sinusite cronica i sintomi sono più blandì: cefalee ricorrenti, infezioni delle prime vie aeree.

L'osteopatia è un primo mezzo importante per capire come combattere il dolore dato dalla sinusite sia acuta che cronica.

Per combattere il dolore dato dalla sinusite acuta si prescrivono antidolorifici e antinfiammatori come il cortisone, mentre la sinusite cronica si può combattere con l'osteopatia.
La sinusite cronica può dipendere da un'alterazione delle prime vertebre cervicali così afferma un osteopata, la circolazione sanguigna all'interno della testa e del collo rallenta e l'eliminazione delle scorie è bloccata.

Sorgono quindi ripetutamente infiammazioni ed infezione dei setti paranasali, con l'osteopatia si può riequilibrare la struttura ossea e della circolazione, risolvendo definitivamente il problema.
In una prima visita l'osteopata chiederà l'origine del disturbo, da quanto tempo dura , con quale sintomatologia si manifesta e quanto forte è il dolore.

L'osteopata a questo punto si farà guidare dalla sensibilità delle sue mani, verificando la mobilità delle ossa del cranio, simmetria , determinando quindi origine della sinusite cronica, spesso una persona che soffre di sinusite cronica ha un cranio disarmonico fin dalla nascita dati da problema di parto, aiutandoti a capire come combattere il dolore.

E' importante anche capire come l'alterazione va ad influire sul flusso della circolazione sanguigna e del liquido cefalo - rachidiano che circola attorno al cervello e lungo il midollo spinale, secondariamente il terapeuta dell'osteopatia appoggia le mani sulle spalle verificando che la circolazione venosa, arteriosa e linfatica sia corretta;
Seguendo le dovute cure per la sinusite cronica capita che il miglioramento sia immediato a volte il dolore si riacutizza per poi migliorare nell'arco di qualche ora, ci sono persone poi che reagiscono alla cura con l'osteopatia dopo diverse sedute.

Fortunatamente ogni persona è diversa da un'altra, così come la capacità di affrontare psicologicamente il dolore e i vari disturbi che la sinusite cronica regala, per cui anche la reazione alle cure dalla sinusite per quanto con l'osteopatia è diversa!