Osteopatia e disturbi linfatici degli arti inferiori
E’ ormai assodato che il trattamento più effettuato per il linfedema
degli arti inferiori è il linfodrenaggio. Una tecnica che più di 80 anni
fa fu messa a punto dal Dr. Vodder e che a tutt’oggi è la migliore
risorsa.
La rete linfonodale attraversa il nostro corpo dalla periferia fino al centro, passando spesso in zone che subiscono restrizioni
tissutali (l’inguine, l’ascella, il collo, il ginocchio, il gomito).
Inoltre, nella zona sopra e sottodiaframmatica, si riscontrano numerose
stazioni linfonodali che sono influenzate dalla dinamica respiratoria e
dalla situazione tensionale del diaframma.
E’ proprio grazie a
questo legame anatomico tra via linfonodale e strutture anatomiche che
l’osteopatia può essere di grande aiuto nella pratica del
linfodrenaggio. Ricordiamo che il primissimo scopo della medicina
osteopatica è proprio di ridare mobilità a zone nelle quali la mobilità è
ridotta oppure si è persa.
Per quanto riguarda il trattamento del
linfedema dell’arto inferiore, può essere utile un trattamento
osteopatico che lavori sul rilasciamento delle numerose strutture
legamentose del bacino (ad esempio il legamento inguinale, sotto il
quale, oltre a decorrere nervi e vasi femorali, ritroviamo il linfonodo
di Cloquet).
Allo stesso modo, si lavorerà sulla meccanica del
diaframma in modo da rendere più fluido il movimento di questo
importantissimo muscolo.
In moltissimi casi, l’unione tra osteopatia e linfodrenaggio porta a risultati eccellenti.
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