giovedì 4 luglio 2013

Osteopatia e disturbi linfatici degli arti inferiori

Osteopatia e disturbi linfatici degli arti inferiori

E’ ormai assodato che il trattamento più effettuato per il linfedema degli arti inferiori è il linfodrenaggio. Una tecnica che più di 80 anni fa fu messa a punto dal Dr. Vodder e che a tutt’oggi è la migliore risorsa.
La rete linfonodale attraversa il nostro corpo dalla periferia fino al centro, passando spesso in zone che subiscono restrizioni tissutali (l’inguine, l’ascella, il collo, il ginocchio, il gomito). Inoltre, nella zona sopra e sottodiaframmatica, si riscontrano numerose stazioni linfonodali che sono influenzate dalla dinamica respiratoria e dalla situazione tensionale del diaframma.
E’ proprio grazie a questo legame anatomico tra via linfonodale e strutture anatomiche che l’osteopatia può essere di grande aiuto nella pratica del linfodrenaggio. Ricordiamo che il primissimo scopo della medicina osteopatica è proprio di ridare mobilità a zone nelle quali la mobilità è ridotta oppure si è persa.
Per quanto riguarda il trattamento del linfedema dell’arto inferiore, può essere utile un trattamento osteopatico che lavori sul rilasciamento delle numerose strutture legamentose del bacino (ad esempio il legamento inguinale, sotto il quale, oltre a decorrere nervi e vasi femorali, ritroviamo il linfonodo di Cloquet).
Allo stesso modo, si lavorerà sulla meccanica del diaframma in modo da rendere più fluido il movimento di questo importantissimo muscolo.
In moltissimi casi, l’unione tra osteopatia e linfodrenaggio porta a risultati eccellenti.

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