mercoledì 15 gennaio 2014

VERTIGINI E OSTEOPATIA

DOTT.SSA LIVIA VICENTINI
Www.vicentini-osteopatia.it

vertigini

PATOLOGIEVERTIGINE E DISTURBI DELL'EQUILIBRIOAPPROCCIO OSTEOPATICO ALLA VERTIGINEI principi e le pratiche Osteopatiche forniscono soluzioni ai disturbi da vertigine ai quali i medici allopatici non sono stati in grado di risolvere.La Vertigine è uno dei disturbi più comuni che si presenta allo studio di un medico di primo-soccorso. Questo disturbo è particolarmente attivo tra la popolazione in età geriatrica. La vertigine nella vecchiaia può essere debilitante e può portare a disturbi dell’andatura, squilibrio e diminuzione della mobilità.La vertigine dovrebbe essere distinta dal capogiro. Mentre il capogiro è di solito relazionato a un’origine metabolica o perfino cardiaca, la vertigine è un problema dell’otoiatria o neurologico. La diagnosi differenziale della vertigine è alquanto ampia e può comprendere anormalità psicologiche così come strutturali. La labirintite virale e la neurite vestibolare sono cause comuni della vertigine. La differenziale può anche includere la malattia di Meniere, vertigine posizionale benigna, emicrania, sclerosi multipla e neuroma acustico. Inoltre, le lesioni osteopatiche del tratto cervicale contribuiscono alle cause della vertigine. La popolazione anziana, a causa dell’alta incidenza di lesioni cervicali, è soggetta alla vertigine cervicale. Bracher e colleghi affermano che “Il termine vertigine cervicale è stato introdotto nel 1955 da Ryan e Cope ed è diventato, dopo la cupulolitiasi, la causa di vertigine più comunemente diagnosticata.VALUTAZIONELa valutazione della vertigine dovrebbe includere un’anamnesi generale e l’esame fisico. Un’anamnesi pertinente includerebbe la durata, il periodo di manifestazione ed i fattori precipitanti, tali come un cambiamento della posizione, perdita dell’udito, disturbo dell’andatura e cambiamenti neurologici unilaterali dovrebbero richiamare l’attenzione durante l’anamnesi. Esami di laboratorio basici che comprendano una serie da elettrolito, glucosio, lipidi e tiroide sono importanti per differenziare il capogiro dalla vertigine. L’esame fisico dovrebbe includere un esame neurologico completo così come una valutazione Osteopatica del tratto cervicale. Ulteriori esami possono includere un audiogramma e un elettronistagmogramma; RMN o TAC sono utili alla diagnosi dei neuromi acustici. E’ importante notare che la vertigine nella vecchiaia può essere relazionata a una disfunzione vestibolare o come un risultato di una medicazione. Una valutazione attenta della medicazione del paziente è vitale durante l’anamnesi. La valutazione del tratto cervicale dovrebbe comprendere test attivi come passivi. Con il paziente in posizione seduta, bisogna lasciarlo muovere attivamente nei movimenti, quindi valutare tutti i campi di movimento includendo la rotazione, flessione, estensione e piegamento laterale. Bisogna prestare attenzione a qualsiasi sbadataggine o stordimento viene prodotto dal movimento. In seguito si valuteranno i muscoli del collo, lo sternocleidomastoidei, gli scaleni e il trapezio, annotando i cambiamenti dei tessuti, tender point e asimmetrie. La stessa procedura di analisi verrà applicata durante di movimento passivo negli stessi campi.Importante è palpare la posizione dell’occipite così come la traslazione laterale dell’atlante ed esaminare le eventuali restrizioni della rotazione dell’atlante. Per poi valutare più in basso il rimanente tratto cervicale palpando, le vertebre cervicali inferiori, valutando la loro flessione ed estensione così come la traslazione laterale e la rotazione.TRATTAMENTOIl trattamento della vertigine dovrebbe essere direzionato alla causa. Esistono pochi trattamenti efficaci per la vertigine posizionale benigna. L’abituarsi ad esercizi che ricreano i sintomi tendono a diminuire la vertigine, ma spesso non sono tollerati nella vecchiaia. La labirintite acuta è spesso trattata farmacologicamente.Comunque, queste assunzioni di farmaci possono causare eccesso di secchezza delle fauci e sonnolenza, in special modo nella vecchiaia. Il trattamento della malattia di Meniere include restrizioni di sodio, diuretici e occasionalmente ansiolitici. Il trattamento della vertigine cervicale è direzionata verso la correzione della lesione osteopatica.Possono essere applicate tecniche dirette come indirette per ridurre la restrizione. Comunque, i metodi di alta velocità e bassa ampiezza nel tratto cervicale in pazienti anziani non sono raccomandati. Le tecniche di energia muscolare e dei tessuti soffici sono alquanto utili per ridurre lo spasmo dei muscoli dello sternocleidomastoideo, degli scaleni, paracervicali e del trapezio. La tecnica di counterstrain e il rilascio legamentoso articolare possono fornire una riduzione eccellente e tollerabile della restrizione delle vertebre cervicali. Comunque, la manipolazione più utile e efficace della vertigine cervicale è una combinazione di varie modalità, inclusa l’abilità del paziente di collaborare.VERTIGINE OTOLOGICALa vertigine è un problema comune nella popolazione anziana. In paragone alle persone più giovani, la vertigine negli anziani è più persistente, ha più cause, è meno probabile che sia causato da un problema psicologico ed è più incapacitante (Davis L, 1994). Le due fonti principali della vertigine in persone anziane sono l’orecchio (vestibolare periferico) e il cervello.Le cause della vertigine possono essere divise in cinque categorie principali:1) otologico; 2) centrale; 3) medico; 4) psicogenico; e 5) non localizzato.VERTIGINE PAROSSISTICA POSIZIONALE BENIGNA (VPPB)Ipotesi corrente che riguarda la patogenesi di VPPB (Vertigine Parossistica Posizionale Benigna)I detriti otoconiali rimossi dall’otricolo si spostano al fondo del canale semicircolare posteriore. Le manovre di trattamento trasferiscono i detriti da questa posizione di nuovo all’area dell’otricolo (il vestibolo). Le cellule scure in tal modo possono sciogliere i detriti otoconiali.Per realizzare le manovre di Brandt-Daroff, si impiegano trenta secondi in ognuna delle posizioni presentate. Cinque ripetizioni di questi esercizi dovrebbero essere eseguite ogni mattina e ogni sera per tre settimane. Più della metà dei pazienti con vertigine di causa periferica soffrono di VPPB. Il disturbo risulta dagli effetti di piccoli cristalli (otolite o canalite) che si sono rimossi e hanno migrato dalla loro posizione normale nell’otricolo al canale semicircolare, dove provocano sensazioni intense, in sviluppo, di movimento seguito da cambiamenti della posiziona della testa. Teoretico appena proposto, questo meccanismo di azione è oggi ampiamente accettato; è stata dimostrata l’esistenza di questi cristalli nel canale semicircolare dei pazienti colpiti e l’efficacia delle strategie di trattamento che mirano alla manipolazione dell’otolite, il quale viene spostato nuovamente verso l’otricolo.I pazienti con VPPB riferiscono una manifestazione improvvisa della vertigine associata a movimenti specifici della testa, tali come uno rotolarsi sul letto, inchinarsi sopra o guardare in alto verso uno scaffale alto. Questo tipo di vertigine è breve, di solito dura meno di un minuto, ma ricorrerà tipicamente ogni volta che il movimento che la provoca viene ripetuto. Inoltre, non ci sono sintomi auditivi associati, tali come diminuzione dell’udito o tinnito.La diagnosi di VPPB è confermata tramite la manovra test Dix-Hallpike. In questa manovra, il paziente è abbassato da una posizione seduta a una distesa, con la testa girata a 45 gradi rispetto alle spalle. Questo movimento si ripete con la testa girata dall’altra parte. Ciò dovrebbe sicuramente provocare vertigine e nistagmo quando l’orecchio sofferente è direzionato verso il basso.

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