domenica 7 aprile 2013

I campi d'applicazione ed i suoi limiti

L'osteopatia si rivolge ad ogni persona affetta da una alterazione della mobilità articolare e tessutale.

L'osteopatia interviene su pazienti di tutte le età, dal neonato all'anziano. Può essere applicata durante la gravidanza e nel bambino nel periodo neonatale.

L'osteopatia accompagna la donna nel corso della gravidanza, il bambino sin dai primi giorni di vita, lo sportivo nella sua attività: fornisce un aiuto nel gestire responsabilmente il proprio capitale "vita salute" per un benessere duraturo e reale.

La necessità di una migliore prevenzione è fortemente sentita. Il termine salute infatti non è più inteso come il contrario di malattia, ma come qualità di vita.

La fiducia che gli Italiani accordano all'osteopatia è da ricollegarsi alla necessità di prevenire prima di curare.

La nozione di osteopatia trasforma in modo radicale i termini ai quali siamo culturalmente abituati: "gastriti, tendiniti, rino-faringiti" che evocano sfere specialistiche ed esclusive.

Qualunque sia il disturbo, l'osteopata lo tratterà con un approccio terapeutico globale.

In sintesi, l'osteopatia si rivolge alle persone che presentano sintomi solitamente classificati per specialità e che interessano le grandi funzioni dell'organismo: locomotoria, neurologica, genito-urinaria, O.R.L., oftalmica, digestiva, cardio-polmonare, psichica, occlusale.

L'osteopatia tratta le restrizioni di mobilità delle strutture, ristabilendo una buona funzionalità dell'insieme.

L'osteopatia stimola l'omeostasi del paziente preoccupandosi di identificare l'origine biomeccanica dello squilibrio in relazione al disturbo lamentato dal paziente.

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